Ospitalità ed eccellenza su misura, ogni soggiorno è un’esperienza irripetibile, un viaggio sensoriale che supera di continuo le aspettative. Finalmente, una nuova idea di lusso è arrivata in città.
Il meglio di Napoli, il massimo del comfort. Servizi haut de gamme, fine dining e design, arricchiti dall’ospitalità e dall’autenticità dello spirito napoletano.
Varcando la soglia delle camere, ogni ospite trova ad attenderlo il calore di una città mediterranea e un lusso elegante e sobrio: lo stile contemporaneo incontra un fascino d’altri tempi.
Massimo comfort, colori vibranti, dettagli preziosi ed elementi di design: sono solo alcune delle caratteristiche che colpiscono in tutte le nostre camere.
Corso Vittorio Emanuele, Napoli, NA (Google Map)
Vista: Vista mare
Occupazione massima: 4 adulti
Climatizzazione
Telefono
TV Led
Canali Cinema e sport
SKY TV
Lenzuola di lino
Accappatoi
Linea cortesia di alta gamma
Asse e ferro da stiro
Bagni con doccia
Bollitore per thè; macchina del caffè
Radio sveglia
Asciugacapelli
Cassaforte elettronica
Rilevatore di fumo elettronico
Partenope era una bellissima sirena. Disperata perché Ulisse riuscì a resistere al suo canto, si lanciò contro gli scogli. Trascinato dalle correnti verso la terraferma, il suo corpo si trasformò nel tratto di costa dove oggi sorge Napoli. Ancora adesso, “partenopeo” è sinonimo di “napoletano”. Nella suite dedicata alla leggendaria sirena si respira l’atmosfera magica e ovattata di un regno subacqueo. Colori e dettagli strizzano l’occhio al mondo marino, in particolare la texture della parete di legno, che richiama la coda della sirena. La presenza di tre opere d’arte rendono questo luogo unico: la scultura in terracotta di Stefano Mango, il dipinto a foglia d’oro di Danilo Ambrosino e l’innovativa opera dell’artista Roxy in the Box: grazie alla tecnica fotografica lenticolare, qui Partenope riprende vita.
La leggenda vuole che il poeta Virgilio, un mago secondo i napoletani, abbia nascosto un uovo magico nel castello che sorge su un isolotto di fronte alla città. Rompendo l’uovo, il castello crollerebbe, e con lui l’intera la città. Nessuno è mai riuscito a trovarlo ma, se Napoli è ancora in piedi, vuol dire che esso si trova ancora al sicuro, all’interno del castello. Una suite dall’atmosfera magica, enfatizzata dalle opere che custodisce: il dipinto in acrilico e olio di Ludovico Fusco e il bassorilievo di Daniele Pergreffi svelano agli ospiti il nascondiglio segreto dell’uovo, mentre la scultura di Stefano Parisio Perrotti mostra l’importanza del mito per il popolo napoletano.
La chiesa del Gesù Nuovo ha da sempre affascinato gli studiosi e gli storici dell’arte. Sulle pietre che ricoprono la facciata, simili a tanti diamanti, è possibile vedere dei misteriosi simboli. Per secoli questi segni sono stati avvolti nel mistero. Si parlava di pratiche occulte e segreti alchemici, ma solo nel 2005 uno studioso ha scoperto la verità: le incisioni sono associate alle sette note musicali: la facciata della chiesa è in realtà il grande spartito musicale di un’antica melodia. Il mistero di questa melodia sembra riempire la suite, anche grazie alle opere dei tre artisti napoletani che si sono ispirati al mito. Sulle pareti si possono ammirare le opere di Ludovico Fusco e Daniele Pergreffi. Entrambi, con tecniche diverse, richiamano la facciata geometrica del Gesù Nuovo. Stefano Parisio Perrotti, con la sua scultura in pietra lavica, trasforma i tempi della musica in figure tridimensionali.
Apollo, innamorato della veggente Sibilla, promise di esaudire ogni suo desiderio. La ragazza chiese di poter vivere tanti anni quanti i granelli di sabbia che si possono tenere in un pugno . Apollo l’accontentò, ma ella aveva commesso un grave errore: non aveva detto di voler vivere quegli anni in eterna giovinezza. Sibilla e Apollo si amarono moltissimo; lei scelse Cuma, antica città vicino Napoli, per ritirarsi e praticare l’arte divinatoria, ma col passare degli anni divenne sempre più vecchia e piccola, consumandosi finché di lei non restò solo una voce in un’ampolla, continuando a divulgare le sue profezie. La figura della Sibilla ha ispirato artisti di ogni epoca, e i contemporanei non sono stati da meno. La suite custodisce tre opere dedicate a questa affascinante figura: la fotografia di Stefano Mango conduce gli ospiti a casa della Sibilla, nel famoso “antro” dell’antica Cuma. Rosy Rox e Danilo Ambrosino interpretano in maniera molto differente l’aspetto della veggente, la prima attraverso la tecnica fotografica, il secondo integrando smalto e foglia d’oro.
Questa è una leggenda che si racconta da secoli nei vicoli del centro storico. Parla di tre nobili sorelle, Donna Regina, Donna Albina e Donna Romita, rimaste orfane e legate da un affetto profondissimo. La sfortuna vuole che si innamorino dello stesso uomo: da quel momento, il loro rapporto si incrina, rovinato dal rancore e dalla gelosia. Dopo lunghe sofferenze, le tre sorelle si riappacificano, rinunciando all’amore terreno e scegliendo di dedicarsi alla religione. Ognuna di loro prende il velo e, con la sua parte di eredità, fonda un monastero. Esposte all’interno della suite, tre opere raccontano questa leggenda. Nel dipinto di Daniele Pergreffi vediamo le tre sorelle sorreggere ognuna il proprio monastero, mentre Simona Lanzillo le raffigura utilizzando una tecnica mista di colori a olio e ritagli fotografici. Stefano Parisio Perrotti dedica loro una scultura, in cui le nobildonne sorreggono insieme un cuore, simbolo della loro comune passione.
Secondo la credenza popolare napoletana, la bella ‘mbriana è lo spirito benevolo della casa. Si presenta come una donna bellissima, che a volte compare tra le tende mosse dal vento in una giornata di sole. Se si accorge di essere vista, però, si trasforma in un geco o in una farfalla. È uno spirito buono, che protegge la serenità familiare, ma non bisogna mai offenderla, altrimenti si vendicherà. In passato si metteva un posto in più a tavola per lei e, se si aveva intenzione di traslocare o di ristrutturare casa, bisognava parlarne fuori, per non attirarsi le sue ire. Lo spirito caldo e accogliente della bella ‘mbiana è riproposto dalle opere d’arte che arricchiscono la suite. Il pannello in alluminio decorato con delicate farfalle di Danilo Ambrosino si ispira a una delle forme che lo spirito della casa ama prendere di fronte agli umani, mentre la scultura in bronzo laccato di Antonella Raio riprende i battenti delle porte napoletane.
Pensate appositamente per trascorrere momenti speciali, nelle nostre junior suites i cinque sensi si risvegliano. Ampie, luminose e con una vista unica, sono pronte ad accogliere i nostri clienti più esigenti. E per gli innamorati, abbiamo un posto speciale: la Junior Suite Fireplace, l’unica con caminetto elettrico, saprà creare atmosfere magiche per i vostri viaggi in coppia.